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          La biblioteca del Convento
Le prime tracce della presenza di una biblioteca del Convento di Sant’Agostino di Roma risalgono al 1328, anche se il convento stesso esisteva fin dal 1287.
Nella prima stesura delle Costituzioni dell’Ordine agostiniano si stabiliva che ogni convento possedesse un ambiente riservato allo studio e alla conservazione dei libri.
Nel corso dei secoli XIV-XV, nell’Angelica confluirono, accanto ai testi ad uso del coro e a quelli destinati alle funzioni religiose, i libri dei religiosi defunti ed i codici copiati ad uso dei frati.
Nei secoli XIV-XVI la biblioteca del Convento di Sant’Agostino si era arricchita non solo di preziosi manoscritti, per lo più dono dei nobili romani, uomini di cultura o mecenati, ma anche di codici trascritti o posseduti dai frati stessi, da “magistri” che alla morte li avevano lasciati in eredità al convento. Nei primi anni del secolo XVII la biblioteca del Convento, a seguito della fusione con la raccolta donata da Angelo Rocca (20.000 volumi circa), cambiò radicalmente il suo carattere, fu aperta al pubblico e la sua presenza ebbe più rilievo nella vita culturale romana.
Era nata la prima biblioteca pubblica d’Europa.